Recensione: "Il cielo resta quello" di Francesco Leto

Titolo: Il cielo resta quello
Autore: Francesco Leto
Pagine: 220
Prezzo di copertina: 15 euro
Prezzo ebook: 8,99 euro
Editore: Frassinelli

Sinossi:
È uno degli ultimi giorni d'estate quando Maria, uscita di casa all'alba come ogni mattina, non vi fa ritorno. "Dove sei finita, Maria? Tu che non te ne sei mai andata, perché mai avresti potuto lasciare quel mare". Ché a Bagnara Calabra tutti nascono col mare negli occhi e nel cuore. Qualcuno persino nella voce, come Mimì Bertè, che da bambina, a Bagnara ci tornava tutte le estati con le sorelle. Mimì, la cui voce è colonna sonora di molte vite, e della propria è benedizione e condanna. Con quel mare Maria ha sempre condiviso tutto. Ha il sapore del sale il primo bacio che ha dato al suo Carmine, quel ragazzo bello e vigoroso che tra tutte, alla fine, ha scelto lei. E libero come le onde è nato Domenico, quel suo figlio che, più degli altri, è la sua anima. U cardiddu lo chiamano, il cardellino. Ché come un cardellino, Domenico soffre ogni forma di prigionia. Quando il dolore entra nella vita di Maria, all'improvviso, troppo presto, che a piovere e a morire non ci vuole proprio niente, il mare è sempre lì, questa volta muto, incapace persino lui di darle conforto. Solo una voce allora continua a risuonare, quella di Mimì, ormai per tutti Mia Martini. Una sirena del mare, che da lì canta tutte le notti. Lo sai tu, Mimì, dov'è finita Maria? Una storia familiare autentica, intensa e poetica. Una dichiarazione d'amore per una terra che si perde nel cielo e in un mare senza il quale non si ha mai una casa dove tornare.


Settembre sta per finire, due figli vanno a visitare la madre. Non è in casa: non è davanti allo specchio intenta a pettinarsi né in cucina a preparare i soliti manicaretti. Nell'ambiente meticolosamente ordinato di sempre nemmeno una riga. E' uscita senza dir nulla, forse sparita. Per scacciare la preoccupazione nell'angosciosa attesa c'è tempo di ricordare. Riandare con la memoria alla fine degli anni Quaranta quando Maria era una giovinetta gelosa dell'amore della sua vita, Carmine che, con tanta tenacia suo tratto distintivo, riuscirà a conquistare formandoci insieme un'altra generazione della famiglia Morise composta da tre nuovi elementi: Teresa detta Sisina, la secchiona ed unica figlia femmina, Antonio il piccolino di casa e Domenico, figlio prediletto e fischiettatore professionista tanto da valergli il soprannome di cardiddu perché, come il cardellino appunto, riesce ad incantare con la voce. Il cardellino tuttavia, secondo la leggenda, è segnato da un destino non proprio felice che Morise condividerà con un'altra omonima bagnarota, tale Mimì Berté conosciuta maggiormente sotto il nome d'arte di Mia Martini.
I destini delle due famiglie s'intrecceranno, entrambi segnati da dolorose vicende com'era prevedibile che fosse in quella grande famiglia costituita da Bagnara Calabra ed i suoi abitanti, descritti minuziosamente da Leto, forse anche troppo, quasi a dare spesso l'impressione di un romanzo corale; i successi e le disgrazie di uno diventano motivo di orgoglio o disonore per tutti come la partecipazione di Mia a Sanremo con il brano E non finisce mica il cielo o la fortuna avversa dei Morise che tuttavia non vogliono saperne di piegarsi.
Perché in fondo l'hanno capito che l'odore del mare e della terra rimarranno gli stessi nonostante tutto, che il cielo resta quello. E magari ci sarebbero arrivati con largo anticipo i lettori se l'autore non si fosse fatto prendere la mano perdendosi in descrizioni fatte col cuore sì ma sostanzialmente inconcludenti, ché il numero di pagine di un libro è irrilevante, conta il contenuto: citando Mia, conta il saper dire le cose sentendole, in modo da capire quanto basta senza farsi prendere dalla fretta. Questo, probabilmente,  è l'omaggio più gradito che  si possa fare.



Risultati immagini per francesco letoFrancesco Leto, detto Caetanino, è nato il 5 aprile del 1983 a Cirò Marina (Crotone). Con il suo primo romanzo Suicide Tuesday(Perrone, 2013) è stato tra i dieci finalisti del Premio Sila '49 ed è stato candidato dall'editore al Premio Strega 2013.

Commenti

  1. L'autore è stato anche dalle mie parti, di recente, ma mi ha sempre ispirato poco. Anche se ho promesso che - da ottobre in poi -, trasporti permettendo, andrò a vederle tutte, queste presentazioni. Almeno per ascoltare e capire di che si tratta. :)

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    1. Probabilmente se avessi assistito ad una presentazione sarebbe stato diverso - o forse no, chi può dirlo? - ma questo genere di romanzi non lo trovo esattamente nelle mie corde, quindi partiva svantaggiato.

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