#DonaunLibroAccendilaCultura Recensione: "Il dolce sollievo della scomparsa" di Sarah Braunstein

Titolo: Il dolce sollievo della scomparsa
Autrice: Sarah Braunstein
Pagine: 354
Collana: Bookclub
Prezzo di copertina: 16 euro
Prezzo ebook: 8,99 euro
Editore: 66thand2nd

Sinossi:
Provano un sollievo indicibile questi bambini scomparsi, rapiti o allontanatisi volontariamente - costretti a farlo. Leonora è centro e periferia di questo disturbante romanzo-specchio, Leonora è la bambina svanita nel nulla, Leonora è la bambina che ha trasgredito le regole, il patto di famiglia. Le bambine "dovrebbero credere che la bellezza sia qualcosa di accidentale, di irrilevante, un'illusione", le madri dovrebbero amare incondizionatamente i propri figli, ma tutto ciò non sempre accade. Leonora è un personaggio corale che sottende e amplifica la fragilità degli altri in una coalescenza di microcosmi che si innestano in altri microcosmi grazie a un ondivago slittare del punto di vista con cui la "compassione selvaggia" di Sarah Braunstein fa scomparire il lettore in un bozzolo di storie variamente connesse, annichilisce la sua rete di affetti e lo fonde ai personaggi con cui si identifica. Spazio e tempo perdono di consistenza e ci si sente legati all'incessante bussare dell'infanzia, feriti e partecipi dei sollievi che seguono ogni scomparsa, finalmente consapevoli che tutte le madri una volta sono state figlie, che tutti i bambini sono attratti dal male e che di loro non si sa niente.






I casi di persone scomparse mi terrorizzano ed addolorano in parti uguali, ragion per cui cerco sempre di evitare l'argomento. Cosa mi ha dunque portata a leggere il romanzo d'esordio di Sarah Braunstein? Ero semplicemente curiosa di sapere cosa intendesse con sollievo della scomparsa, traduzione letterale del titolo originale the relief of missing children, ossimoro bello e buono in situazioni del genere.
Il tema della scomparsa fa da collante tra la vicenda fulcro del romanzo, la storia di Leonora emblema della ragazzina perfetta e del fallimento dell'iperprotettività genitoriale che non hanno saputo proteggerla nonostante tutto, e tutti gli altri personaggi, sia adulti che adolescenti, segnati in qualche modo dall'abbandono o dalla sparizione di una figura cara.
Un'opera complessa, pesante nei toni e nello stile, atipico quasi ad incastro via via che si procede nel disvelamento delle tessere del mosaico durante il corso della lettura, che finisce per diventare prolisso a livelli parossistici.
Ebbene, confesso di non aver raggiunto l'obiettivo iniziale prefissato di comprendere l'ambiguità insita nel titolo, eppure è stato davvero un dolce sollievo terminare la lettura di uno dei libri più bizzarri della mia vita da lettrice.


Risultati immagini per sarah braunsteinSarah Braunstein è nata nel 1976 nel Connecticut ed è considerata una delle voci più interessanti della nuova narrativa statunitense. I suoi scritti sono apparsi su magazine letterari di pregio come «Green Mountains Review», «Post Road» e «Ploughshares». Con il suo romanzo d’esordio, Il dolce sollievo della scomparsa, è stata inclusa dalla National Book Foundation tra i cinque migliori scrittori americani under 35, è stata finalista al Flaherty-Dunnan First Novel Prize nel 2011 e si è aggiudicata il Maine Literary Award nel 2012. La Braunstein ha firmato, insieme a Michael Barakiva e Amy Boyce Holtcamp, anche il testo teatrale String Theory: Three Greek Myths Woven Together. Vive a Portland, Maine, e sta lavorando al suo secondo romanzo.

Commenti

  1. Mhm, peccato che sia "pesante" perchè il titolo incuriosiva anche me. Purtroppo io sono una lettrice un po' rompi palle per quanto riguarda lo stile, adoro i libri che pur non "complicandosi la vita" riescono comunque a rimandare a significati profondi.

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    1. La penso come te. Poi mettici che non è propriamente il mio genere e forse non è capitato nel momento più adatto ed ecco, si spiega tutto.

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  2. Eppure piace anche a me il titolo e la trama mi incuriosisce. Un vero peccato che non ti stia piaciuto ma se mi capita lo leggerò! :-)

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