#DonaunLibroAccendilaCultura Recensione: "Quello che gli altri non vedono" di Virginia MacGregor

Titolo: Quello che gli altri non vedono
Autrice: Virgina MacGregor
Pagine: 400
Prezzo di copertina: 12 euro
Prezzo ebook: 6, 99 euro
Editore: Giunti

Sinossi:
Milo ha nove anni e una missione molto speciale: prendersi cura di nonna Lou, che insieme ad Amleto, l'animaletto di casa, è la sua inseparabile alleata. Ogni tanto la nonna annuncia che partirà per la Grecia con il nonno. Peccato che il nonno sia morto molti anni fa... Meglio non dirlo alla mamma, che ha poca pazienza, l'importante è assicurarsi che Lou prenda le pillole che le sbrogliano i pensieri. Del resto è stata proprio lei a insegnargli che il mondo si può "vedere" anche attraverso particolari che sfuggono alle persone comuni: i rumori, il tono della voce o gli odori. Sì, perché Milo è affetto da una malattia che lo renderà progressivamente cieco. E quando un giorno la nonna dà quasi fuoco alla cucina, Milo è il primo a difenderla, ma la decisione della mamma è irrevocabile: Lou deve andare in casa di riposo. Un posto apparentemente perfetto, con un bel giardino, pavimenti lucidi come specchi e un'infermiera dal sorriso stampato. Ma qualcosa non va... Come mai la nonna dorme sempre? Perché non riconosce più nessuno? Con l'aiuto di Tripi, il cuoco della clinica, Milo inizierà la sua personalissima indagine. E quando si è allenati a "vedere" il mondo con tutti e cinque i sensi, quello che si riesce a scoprire è davvero incredibile.




Milo ha dieci anni. Abita a Slipton, in High Street, in una casa con una mansarda ed un capanno insieme a mamma Sandy, nonna Lou ed Amleto, un porcellino d'India. Tutto ciò finché nonna Lou non provoca un incendio che rischia di far saltare la cucina e Sandy non trova altra soluzione se non la casa di riposo.
La scelta cade su Nontiscordardime, gestita dall'infermiera Thornhill, spinosa per davvero sotto la parvenza d'affabilità, dalla tirocinante Heidi, ingenua come l'omonima bambina montanara e da Tripi, aspirante chef siriano in fuga dagli orrori della guerra.
Milo prende in parola il nome dell'ospizio e non dimentica la nonna e neppure di considerare quello che gli altri non vedono, perché Milo ha sviluppato questo particolare dono, forse a compensare la progressiva perdita della vista che una retinite pigmentosa si sta portando via. Milo vede la nostalgia di Tripi per Aishah, la tristezza negli occhi di nonna Lou, rassegnata e pronta a tutto, anche ad un nuovo amore alla sua veneranda età, la solitudine della mamma che cerca di mandare avanti la baracca da quando papà è scappato ad Abu Dhabi con l'Amichetta incinta.
Milo si prende cura di tutto, di tutti e, con l'ottimismo tenace dei bambini nonostante qualche sopraggiunto momento di sconforto, sa sperare nel sorgere del sole e accettare il cambiamento di una nuova vita.
L'esordio di Virginia MacGregor narra una vicenda toccante, dimostra come è possibile essere forti quando si crede di essere deboli.
La speranza è luce interiore, sempre luminosa al di là di ogni blackout, ma solo i più piccoli se ne ricordano frequentemente. Questo è quello che gli altri non vedono perché la cecità del cuore impedisce di cogliere l'essenziale e chiude le porte all'amore. E l'amore vince ogni cosa. Amor vincit omnia.






Virginia MacGregor è cresciuta tra la Germania, la Francia e l’Inghilterra ascoltando le storie che sua madre le raccontava. Coltiva da sempre la passione per la scrittura, ha studiato a Oxford e ha lavorato come insegnante e direttrice di un collegio. Quello che gli altri non vedono è il suo romanzo d’esordio, in corso di traduzione in 10 Paesi presso i marchi editoriali più prestigiosi.


Commenti

  1. mi piace molto la trama di questo romanzo. la trovo interessante. credi che sia adatto anche ad un pubblico giovane ? inteso come 11/12 anni. ciao

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    1. Ciao Chicca, sì è consigliato soprattutto per questa fascia d'età. Milo, il bambino protagonista, ha 10 anni quindi potrebbero trovare un buon amico di carta in lui :)

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  2. grazie mille, mi interessa molto, sono tentata di prenderlo per mia figlia che ha quasi 11 anni.

    ps
    non sono loggata con G+ perché non sono al mio pc di casa ma sono sempre Mariarosaria Chicca Palmentieri del Blog Librintavola :D

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