#DonaunLibroAccendilaCultura Recensione: "Radiomorte" di Gianluca Morozzi

Titolo: Radiomorte
Autore: Gianluca Morozzi
Pagine: 212
Prezzo di copertina: 15 euro
Prezzo ebook: 7,99 euro
Editore: Guanda

Sinossi:
Vi presentiamo i Colla: l'incarnazione di un ideale. Padre di successo, madre affettuosa, figlio maggiore bello e capace, figlia minore intelligente e sensibile. Cosa fanno di mestiere? Sono mercanti di felicità. Mostrano al mondo che diventare come loro si può, basta acquistare il bestseller di Fabio Colla "La famiglia felice al tempo della crisi". Milioni di lettori lo hanno già fatto e oggi i quattro sono invitati a parlare della loro ricetta infallibile in una sperduta radio di provincia. Ma una volta entrati in studio, senza cellulari per non disturbare la trasmissione, l'intervista prende una piega spiacevole. Le domande si fanno incalzanti. Poi le porte si chiudono. Infine Kristel, la giovane dj, comunica soavemente che uno dei quattro non uscirà vivo di lì. Chi? Lo decideranno loro. Non esiste un modo per salvarsi. Ma è possibile ritardare il gran finale comprando tempo in cambio di parole: raccontando i più terribili segreti. E dal passato dei Colla riemergono gli incubi rimossi della "famiglia perfetta". Sospinti dalla paura, i Colla mostrano il loro vero volto. E il mito dell'armonia familiare si dissolve in una trama sempre più nera... In questo romanzo dal ritmo serrato Gianluca Morozzi ritrova le atmosfere e la suspense di "Blackout", chiudendo tra le quattro mura di uno studio radiofonico un gioco di specchi, di verità, di orrori sepolti nell'idillio dell'Appennino bolognese.



Mi sono sempre piaciute le cover minimaliste. Danno maggiore risalto al contenuto del libro piuttosto che all'aspetto che se ne vorrebbe dare. Un teschio con le cuffie e un titolo con qualcosa che avrebbe dovuto suonare macabro ed invece appare soltanto buffo. Prossimo passo, la sinossi; un po' più vicini alla paura, se questo deve essere lo scopo. Ansiogena come un film in seconda serata a metà tra lo splatter e l'horror dove, dopo l'entrata in azione dello psicopatico di turno, nulla sarà più lo stesso.
Morozzi, con uno stile ipnotico, i capitoli brevi - non una parola più del dovuto - ed un ritmo serrato, sa fare il proprio mestiere. Incollarti alle pagine col rischio di bruciare la cena proprio no, ma sfidare continuamente il lettore con quell'imperativo iniziale scanzonato - guarda - costringendoti involontariamente a voltare pagina, beh, sì. Come se da ciascun lettore dipendesse la vita di ciascun personaggio. 
E' talmente bravo, l'autore, a nascondere la polvere sotto il tappeto, da riuscire quasi a spacciare il cliché della famiglia Mulino Bianco, rivelatasi tutt'altro, come un elemento originale.
Quasi, da sottolineare; perché nei pochi attimi di lucidità tra una pagina e l'altra ci si rende perfettamente conto di quanto questa Radiomorte sia una cosuccia da poco. Dietro a quella che voleva essere una brillante satira del falso mito di famiglia felice si nasconde infatti una serie di già visto, dalla cascina isolata come bunker al disvelamento del lato oscuro, passando per personaggi stereotipati incapaci di suscitare empatia; gli unici brividi giù per la schiena sono di raccapriccio per la crudeltà gratuita di certi passaggi ed una storia in bilico tra la genialità alla follia segnata dal nonsense che porta a parteggiare per quest'ultima. E della famiglia Colla non resta più niente se non un senso di fastidio appiccicato mollemente addosso che svanirà quanto prima.


Consigliato: no

Risultati immagini per gianluca morozzi Gianluca Morozzi è nato nel 1971 a Bologna, dove vive. Ha pubblicato i romanzi Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto, però le ho fatte, Accecati dalla luce e la raccolta di racconti Luglio, agosto, settembre nero, tutti usciti da Fernandel.

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