Recensione: "Shirley" di Charlotte Bronte

Titolo: Shirley
Autrice: Charlotte Bronte
Pagine: 138
Prezzo di copertina: Fuori Catalogo
Editore: APZ editrice

Trama:
Il racconto della vita di Shirley è ambientato in uno dei periodi più tristi della storia d'Inghilterra, quando la guerra aveva ormai invaso tutta l'Europa e l'America aveva chiuso i suoi mercati ai fabbricanti di stoffe dello Yorkshire. Intanto, l'avvento della macchina nei cotonifici inglesi segnava un triste periodo per gli operai che venivano licenziati in massa e sostituiti dai primi rudimentali meccanismi dell'industrializzazione. Nel corso dei duri contrasti fra padroni e lavoratori, questi ultimi credevano di tutelare il loro diritto al lavoro distruggendo le macchine appena giungevano nelle fabbriche e scatenando sommosse. "Shirley" è uno dei tanti, indimenticabili personaggi usciti dalla penna delle sorelle Bronte; eroina ottocentesca delicata e intrepida, timida e tenace non si scoraggia mai, neppure quando i suoi progetti d'amore sembrano cadere e persevera nei suoi sentimenti rimanendo vicina all'uomo che ama e che resterà conquistato dalla sua fedeltà.



3 Stelle

Charlotte Bronte è di gran lunga la sorella Bronte che preferisco: Jane Eyre mi ha fatto emozionare come raramente mi è capitato nella mia carriera di lettrice e anche Il professore, seppur non ai livelli del capolavoro Brontiano, mi ha dato modo di apprezzare una delle più famose scrittrici Vittoriane; Villette è da tempo parte della pila di libri da leggere dunque mi mancava solo Shirley, il meno famoso e più raro manoscritto della suddetta autrice.
Raro perché la prima edizione pubblicata in Italia, risalente al 1966, quasi cinquant'anni fa e  ristampata poi nel 1981, da tempo fuori commercio, fa parte di una collana per ragazzi ed è stato riadattato appunto per le menti e i cuori dei giovani lettori e lettrici.
Sebbene privata dell'edizione integrale che mi è tanto cara, mi ritengo ugualmente soddisfatta del fortunato scambio effettuato con una gentilissima utente di Anobii ed incrocio le dita per un'eventuale ristampa.
Detto ciò, passiamo al romanzo vero e proprio.
Tenendo conto di tutte le limitazioni di cui sopra, Shirley può essere definito una perla grezza della prosa Brontiana; pubblicato dopo Jane Eyre, si scorgono ancora vividamente le caratteristiche dell'istitutrice più ribelle della letteratura Inglese, le cui caratteristiche sono divise nelle due protagoniste, Shirley e Carolina.
Sì, non mi sbaglio: nonostante sul frontespizio campeggi a grandi lettere il nome di una sola di queste giovani, ritengo che Carolina Helstone, anche se plasmata con la parte mite della buona Jane Eyre, divida il ruolo di protagonista della vicenda insieme con Shirley, eroina tutto pepe che per certi versi mi ha ricordato Margaret Hale di Nord e Sud, protagonista del romanzo nato dalla penna di Elizabeth Gaskell, amica e confidente di cui la Bronte fu anche biografa.
I punti di contatto fra le società tratteggiate dalle due non si limitano all'indole delle protagoniste ma sono molti di più; benché Shirley sia ambientato nell'Inghilterra Regency delle guerre Napoleoniche, si scorgono svariati segni distintivi del realismo circa le vere condizioni di vita delle classi meno abbienti che caratterizzerà la scrittura di autori Vittoriani quali la stessa Gaskell e Dickens; sono rappresentati infatti alcuni moti di rivolta che ricordano le sommosse, storicamente avvenute, di Peterloo e Manchester.
Un romanzo certamente edificante, se non altro per il quadro storico illustrato; le tre stelle alquanto stiracchiate non vanno all'opera in sé ma alle carenze date dall'edizione antiquata e svilita di passaggi forse non fondamentali che però avrebbero reso più chiari alcuni passaggi rimasti sconnessi fra loro.

Consigliato: sì
Tempo di lettura: 5 Giorni

Charlotte Bronte è la maggiore e più conosciuta delle tre sorelle scrittrici, divenute pilastri della letteratura Inglese.
Scrisse quattro romanzi: Jane Eyre, suo capolavoro pubblicato sotto pseudonimo, Shirley, Villette e Il professore.
Fu autrice inoltre di diversi sonetti pubblicati sempre sotto pseudonimo insieme alle sorelle.
Morì a 39 anni, nel 1855.

Commenti

  1. Io spero vivamente che qualcuno,come la Jo March per esempio, lo ripubblichi.... *-* Non mi accontento di averlo in ebook, voglio leggere il cartaceo!!!

    RispondiElimina

Posta un commento

I commenti sono fondamentali per lo scambio di opinioni e la crescita culturale di ogni persona che passa da questa Sala; dunque, se vorrai lasciarne uno, saremo ben felici di sapere quale sia il tuo pensiero :)

Grazie.